La presenza di sostanze pericolose nell’aria può rappresentare un rischio significativo per la salute dei lavoratori. È qui che entra in gioco la norma EN 136. Stabilisce, infatti, i requisiti minimi che le maschere a pieno facciale per APVR sono tenute a rispettare.
Che cosa si intende per APVR: Apparecchi di Protezione delle Vie Respiratorie
Gli APVR – Apparecchi di Protezione delle Vie Respiratorie – sono dei dispositivi essenziali per proteggere gli operatori da agenti inquinanti di tipo aeriforme, quali particelle, vapori e gas, tramite il meccanismo della filtrazione.
Gli APVR sono classificati come dispositivi di Categoria III. Sono infatti concepiti per scongiurare conseguenze irreversibili alla salute e la morte. È proprio per questo motivo che professionisti e datori di lavoro devono essere formati e addestrati sul loro corretto utilizzo.
Panoramica e requisiti stabiliti dalla norma EN 136
La norma EN 136 stabilisce le caratteristiche e i requisiti minimi per le
maschere a pieno facciale utilizzate negli Apparecchi di Protezione delle Vie Respiratorie. Vengono escluse, invece, le maschere destinate all’uso subacqueo.
Questi dispositivi di protezione individuale, ad esempio, trovano impiego all’interno di industrie in cui i lavoratori sono esposti a particelle, vapori o gas nocivi. Costituiscono, infatti, un’efficace barriera fisica.
Classificazione e tipologie delle maschere a pieno facciale
Le maschere a pieno facciale sono dei dispositivi di protezione individuale che coprono l’intero volto dell’individuo. Sono dotate di una visiera trasparente, di filtri sostituibili e di una valvola di espirazione. Generalmente riutilizzabili, assicurano una tenuta maggiore rispetto alle semimaschere.
La norma, inoltre, descrive tre classi specifiche di respiratori a pieno facciale:
Classe 1. Uso leggero, non professionale, caratterizzate da una bassa manutenzione.
Classe 2. Uso generico o professionale, ad alta manutenzione.
Classe 3. Uso professionale speciale e gravoso, ad esempio durante le attività di estinzione incendi. Le maschere di Classe 3, se impiegate con un sistema a pressione negativa, possono essere dotate di filtri conformi alle normative EN 141, EN 143, EN 371 o EN 372.
I filtri delle maschere a pieno facciale
A seconda della classe dei respiratori a pieno facciale, possono variare anche i filtri impiegati. Si tratta di dispositivi che vengono installati direttamente sulle maschere, che si distinguono in base all’agente filtrato. Esistono, ad esempio:
Filtri antipolvere. Concepiti per la filtrazione di particelle solide.
Filtri antigas. Essenziali per la filtrazione di gas e vapori, sono suddivisi a loro volta in tre classi, che variano a seconda del tempo di trattenuta dell’agente inquinante.
Filtri combinati. Progettati per filtrazione di gas e/o vapori, in combinazione con polveri.
Prove pratiche e di laboratorio per valutare la conformità ai requisiti
Per assicurare che le maschere a pieno facciale rispettino gli standard EN 136, vengono condotte prove pratiche e di laboratorio. Si tratta di valutazioni fondamentali per verificare la conformità dei dispositivi ai requisiti di sicurezza, come la tenuta all’aria, la resistenza respiratoria e l’efficacia dei filtri.
Durante i test, le maschere vengono esposte a condizioni che simulano ambienti di lavoro reali, inclusi livelli elevati di inquinanti e variazioni di temperatura. Si valuta, infine, la durabilità dei materiali e la capacità dei dispositivi di mantenere una protezione costante nel tempo.