La norma EN 362 definisce i requisiti di sicurezza e i metodi di prova per i connettori impiegati in attività lavorative in quota, in cui l’operatore è esposto al pericolo di caduta dall’alto. Questi standard risultano cruciali per garantire un ambiente di lavoro sicuro e prevenire incidenti gravi.
Applicazione della norma EN 362
Lo scopo della norma EN 362 è quello di descrivere le caratteristiche, i metodi di prova, le informazioni fornite dal fabbricante e la marcatura per i connettori. Questi elementi, infatti, risultano essenziali per garantire che tutti i dispositivi impiegati durante le operazioni in quota assicurino la massima protezione.
Per connettori s’intendono i dispositivi utilizzati per collegare le varie componenti di un sistema anticaduta. Includono, ad esempio, dispositivi di ancoraggio, imbracature, funi, corde e moschettoni, sfruttati esclusivamente in ambito professionale (non sportivo).
La funzione di questi articoli, dunque, è quella di mantenere il lavoratore al sicuro, riducendo il rischio di disconnessioni accidentali e garantendo che, in caso di caduta, il sistema di arresto funzioni come previsto.
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Normative di certificazione dei connettori: il ruolo del comitato tecnico TC 160
Le normative di certificazione dei dispositivi impiegati nelle attività lavorative in quota sono gestite dal
comitato tecnico TC 160, intitolato “Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto”.
Questa entità svolge un ruolo cruciale nell’assicurare che ogni connettore adibito ad uso lavorativo aderisca strettamente alle norme stabilite. Tutti gli strumenti, infatti, devono presentare una marcatura chiara, attestante la conformità alla certificazione CE EN 362.
La norma, in particolare, sottolinea che i moschettoni devono essere dotati di un sistema di apertura che richieda almeno due azioni contemporanee per essere attivato. Tale requisito previene efficacemente aperture involontarie durante l’uso. In mancanza di questa prerogativa, i moschettoni non possono essere certificati per uso lavorativo e riportare la marcatura.
Classificazione dei connettori secondo l’utilizzo
Per ciò che riguarda i connettori, si distinguono a seconda del loro utilizzo specifico in diverse categorie:
Classe A – connettori di ancoraggio. Sono progettati per collegare l’operatore ad un componente fisso (come un impianto di ancoraggio) e ad un dispositivo mobile (cintura di sicurezza), per prevenire le cadute dall’alto.
Classe B – connettori base. Fungono da collegamento tra due elementi fissi, come cinture di sicurezza o punti di ancoraggio permanenti. Sono essenziali per creare un sistema di arresto caduta affidabile.
Classe M – connettori multiuso. Versatili e pratici, si adattano a diverse situazioni di lavoro in quota, offrendo una vasta gamma di applicazioni che spazia dal posizionamento al salvataggio.
Classe Q – maglie con chiusura a vite (maglie rapide). Questi connettori, dotati di un sistema di chiusura a vite, sono impiegati esclusivamente come parte di un sistema di ritenuta.
Classe T – connettori terminali. Progettati con meccanismi di chiusura automatica, a scatto o a ghiera, garantiscono una maggiore sicurezza e sono utilizzati in sistemi complessi di arresto caduta.
Aggiornamenti recenti della norma EN 362
Gli aggiornamenti EN 362:2004/A1:2007 ed EN 362:2004/A11:2017 hanno introdotto nuove specifiche per adeguarsi alle esigenze correnti di sicurezza. Si tratta di revisioni che mirano a rafforzare i criteri applicabili ai connettori, garantendo che questi ultimi possano efficacemente proteggere gli operatori da potenziali cadute dall’alto.
Tra le novità più significative apportate dagli aggiornamenti, troviamo l’introduzione di test rigorosi sulla resistenza e la durabilità dei materiali utilizzati.